La valle di Champorcher si è di recente fatta spazio tra i nostri posti preferiti, forse perché è letteralmente piena di laghi da visitare. Così, dopo il bellissimo trekking al Gran Lac siamo ritornati qui per visitare un altro lato della vallata con una bella escursione al Lago Miserin.
20 Km
distanza totale
827 m
dislivello positivo
6 ore
tempo totale
Segui il percorso
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Il percorso
Abbiamo lasciato la macchina lungo la strada sterrata e da lì abbiamo iniziato a camminare. Durante l’inverno naturalmente non è possibile accedervi in auto causa neve, mentre nelle le belle giornate d’estate dobbiamo dire di aver trovato un via vai regolare sia al mattino che a pomeriggio inoltrato. Questa prima parte percorsa sulla strada bianca non ci ha emozionati particolarmente proprio per questa ragione: il passaggio delle macchine non consente di passeggiare in totale tranquillità e ammirare il paesaggio naturale.
Raggiunta la località Dondena, però, termina il tratto di asfaltata in piano e le poche macchine che si incontrano sono quelle dei guardia parco o di chi lavora presso i rifugi soprastanti. Attraversiamo il ponte e ci prepariamo ad affrontare la prima salita per raggiungere il rifugio Dondena. Non ci vuole molto, una ventina di minuti e siamo arrivati.
Raggiunta la località Dondena, però, termina il tratto di asfaltata in piano e le poche macchine che si incontrano sono quelle dei guardia parco o di chi lavora presso i rifugi soprastanti. Attraversiamo il ponte e ci prepariamo ad affrontare la prima salita per raggiungere il rifugio Dondena. Non ci vuole molto, una ventina di minuti e siamo arrivati.
Da qui si possono scegliere due strade, equivalenti, per procedere la nostra escursione verso il Lago Miserin. Se prima non avevamo faticato in particolar modo, qui troviamo una salita costante che ci porta su pian piano, passando da fondi terrosi molto secchi all’erba morbida che costeggia il torrente, al lungo sentiero di sassi che caratterizza uno dei tratti finali.
Ed eccoci finalmente arrivati, dopo l’ultima salita, al prato e erboso che fa da cornice al lago Miserin e al suo rifugio. Insomma la fatica viene senz’altro ripagata dalla vista.
I nostri consigli
Esposizione
Se decidete di partire la mattina vi anticipiamo che, in assenza di nuvole, camminerete quasi sempre sotto al sole. Un cappello per l’estate o un paio di occhiali da sole potrebbero diventare i vostri migliori amici.
Amici a 4 zampe
Ricordiamoci sempre di non lasciare slegati i nostri cani. All’interno del parco del Mont Avic è infatti consentito introdurre i cani, ma con l‘obbligo di tenerli sempre al guinzaglio.
Fonti d’acqua
Grazie alla presenza di due rifugi molto vicini tra loro non c’è pericolo di rimanere senza bevande, ma se speravate di affidarvi a qualche fontana lungo il percorso purtroppo non ne troverete.
Calzature
Abbiamo avuto occasione di passare di qui sia durante l’estate che l’inverno. Per la stagione calda noi ci siamo trovati molto bene ad usare scarpe da trekking leggere ma molto ammortizzate. Quest’ultima caratteristica è quasi fondamentale quando si incontrano fondi duri come quelli sassosi, che qui non mancano.
Durante i mesi freddi, invece, il discorso cambia e bisogna adattarsi a ghiaccio e neve, munendosi di ramponi e ciaspole (per usarle serve necessariamente uno scarpone alto e strutturato).
Speriamo di avervi dato qualche consiglio utile per la vostra prossima escursione al Lago Miserin. Se volete condividere con noi la vostra esperienza lasciate un commento all’articolo oppure scriveteci direttamente su Instagram, saremo felici di leggere le vostre storie!

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