Tra le nostre escursioni in Austria questo anello da Obergurgl con vista sui ghiacciai Rotmoos e Gaisberg con tappa finale al Rifugio Hohe Mut è stata forse una delle più belle (lo dico più o meno di ogni trekking, poi viene prontamente superato da quello successivo e così via, ma abbiate pazienza e credetemi, questo è a dir poco panoramico). Se siete in esplorazione nella valle di Otzal scoprirete quanto è ampia la scelta in tema di escursioni, e soprattutto quanto è difficile decidere per una o per l’altra quando si hanno pochi giorni a disposizione. Vi racconto tutto su questo itinerario, così potete capire se fa al caso vostro, continuate a leggere!
15 Km
distanza totale
905 m
dislivello positivo
5 ore
tempo totale
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Il percorso
Siamo partiti da Obergurgl lasciando l’auto nel parcheggio dell’hotel Wendlhof (dopo aver chiesto e ottenuto il permesso dal proprietario), sarà molto comodo per quando termineremo il giro perché il sentiero di ritorno porta proprio al parcheggio. Per quanto riguarda l’andata, invece, è necessario fare un tratto di strada molto breve nel paesino di Obergurgl e andare a imboccare il sentiero. Inizialmente camminiamo su quella che d’inverno sarebbe una pista da sci, la classica strada gippabile un po’ ghiaiosa che parte in semi-salita e dopo poco ti spezza le gambe per quanto è ripida. Dopo quasi 50 minuti di cammino su questo fondo abbiamo già affrontato i primi 300 m. di ascesa e rotto il fiato. Al termine di questo primo tratto arriviamo al Rifugio Schönwieshütte con il suo lago.



Ci fermiamo un attimo a riposare e poi procediamo verso i ghiacciai. Ora camminiamo su un comodo sentiero terroso misto roccia che costeggia il torrente Rotmoos (Rotmoosache) e proseguiamo avvicinandoci all’omonimo ghiacciaio: Rotmoosferner. Qui la vista si fa ad ogni passo più spettacolare. Il protagonista è senz’altro il ghiacciaio che diventa sempre più nitido con le sue scanalature e la sua imponenza, perfino l’aria qui è più fredda e pungente.
Ora siamo pronti per abbandonare il percorso che affianca il torrente e salire, prima tra le rocce e poi su fondo erboso, verso la nostra prossima tappa: Hohe Mut. Quassù avremo la fortuna di ammirare sia il Rotmoosferner che il Gaisbergferner con il colle Hohe che li divide.





Dopo tutti questi punti panoramici ci teniamo i ghiacciai alle spalle e andiamo avanti fino al Rifugio, Hohe Mut Alm, con un ultimo sforzo in salita. Qui siamo stati sorpresi da uno spettacolo di musica tirolese con una bellissima banda di strumenti a fiato, un’esperienza davvero unica.
Purtroppo è arrivato il momento di scendere e tornare giù a valle, quindi gambe in spalla. Ci prepariamo ad una discesa ripida, prima sul pendio del colle Hohe e poi sulla pista da sci priva di neve, ma piena di sassolini che rendono il fondo abbastanza sdrucciolevole. Dopo qualche tornante la strada bianca si incrocia con un sentiero che si fa largo nel pratone e poi nel bosco; prendendo questa direzione si allunga un po’ il giro ma si distribuisce meglio la pendenza. Inoltre, lungo questo percorso si incontrano due balconate in legno che ci lasciano sporgere in tutta sicurezza ( i parapetti sono molto alti) per dare uno sguardo alla cascata Rotmoos. Dopo quest’ultima chicca possiamo davvero concludere la discesa e tornare a Obergurgl contenti e soddisfatti.


I nostri consigli
Stagionalità
Noi siamo venuti quassù in piena estate e consigliamo proprio questa stagione per vivere il trekking al meglio. Parte della strada che abbiamo percorso è una pista da sci che durante l’inverno non è percorribile da chi fa trekking. Inoltre affrontare l’intero giro con la neve è sicuramente più impegnativo e faticoso.
Difficoltà
Si tratta di 15 km. totali, quindi serve un po’ di resistenza perché si cammina per circa 5 ore e si sale per 900 m di dislivello. Non ci sono tratti complicati o pericolosi, quindi è un trekking molto fattibile per chiunque sia allenato. Inoltre, dal Rifugio Hohe Alm è anche possibile prendere la cabinovia per tornare a Obergurgl, tagliando così qualche km. e tutto il tratto in discesa.
Fonti d’acqua
Non ci sono fontane nei dintorni, solo torrenti e ghiacciai per il primo tratto dell’anello, ma per nostra fortuna lungo il percorso si incontrano ben due rifugi dove eventualmente si possono ricaricare le borracce.
Attrezzatura
Non so se siete team bastoni o meno, ma se vi trovate bene ad usarli vi potranno essere molto utili in questo trekking, visto i vari tratti ripidi e sdrucciolevoli.

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