Finalmente abbiamo l’onore di aggiungere una nuova escursione in Trentino, con destinazione Lago di Nambino partendo da Madonna di Campiglio, in provincia di Trento.
Trattandosi di un’escursione molto facile abbiamo potuto soffermarci sul panorama e devo dire che vedere questi paesaggi stupendi anche in versione invernale è stato uno spettacolo a cui non siamo abituati.
Come sempre lasciamo qualche info utile per chi volesse fare questa passeggiata al Lago Nambino per la prima volta.
![]() | Partenza: Madonna di Campiglio (TN) – 1629m |
![]() | Arrivo: Lago Nambino – 1767 m |
![]() | Durata totale: 1,5 h |
![]() | Ascesa: 140 m |
![]() | Distanza totale: 4,2 km |
Il percorso
Partiamo da località Val Nambino, poco fuori Madonna di Campiglio, in cui troviamo un grande parcheggio sterrato (ben visibile anche nella mappa qui sopra) in cui è possibile lasciare la macchina tutto il giorno per 5€. Ci incamminiamo verso il boschetto partendo dalla strada asfaltata, che poi diventerà un fondo morbido composto da terra e aghi di pino; nel nostro caso non troviamo nessuna differenza perché tutto è ricoperto da neve e ghiaccio. Il sentiero rimane sempre abbastanza largo e facile da percorrere, la salita è costante e parte sin da subito abbastanza ripida ma non c’è neanche il tempo d farsi venire il fiatone, perché nel giro di 40 minuti circa si arriva a destinazione. Una volta conclusa la salita si scopre una vallata ampia e il boschetto lascia spazio al Lago di Nambino. Quassù, oltre alla vista a 360° sulle cime circostanti abbiamo anche la fortuna di trovare il Rifugio Lago Nambino.





Difficoltà
L’escursione al Lago Nambino è davvero adatta a tutti, anche ai meno allenati perché nonostante la ripida salita, ci troviamo a camminare su un sentiero semplice che non prevede tratti esposti o difficoltosi. Inoltre, in solo mezz’ora circa si raggiunge la destinazione.
Calzature
Qua arriviamo al solito paragrafo da bacchettona. Anche se alla maggior parte dei nostri lettori non serve nemmeno ricordare quali calzature vanno utilizzate in montagna, voglio ricordarlo lo stesso per tutte le persone che abbiamo incontrato lungo questo percorso. Non dico scarponi da alpinismo, ma delle pedule o scarpe da trekking sono il requisito minimo per andare in montagna a camminare, soprattutto se c’è la neve. Gli stivaletti eleganti o gli Ugg imbottiti di pelo non si possono vedere, così come non è bello vedere chi scivola e rischia di cadere sul ghiaccio.
Se decidete di andare durante l’inverno non dimenticate le ciaspole o i ramponcini. Solitamente il sentiero viene battuto e anche in caso di nevicata potrebbero bastare solo i ramponcini, ma se una volta arrivati su prevedete di fare il giro del lago, allora lì saranno necessarie le ciaspole per non sprofondare e godersi la passeggiata.
Stagionalità
Questo trekking è fattibile in tutte le stagioni. Noi siamo venuti qui in inverno e siamo saliti su con l’aiuto dei ramponcini (Riccardo in realtà ne ha fatto a meno, ma per me sono stati un aiuto prezioso).
Durante l’estate invece si sale su senza pensieri, tra l’altro parte dell’escursione è anche all’ombra del bosco: questo significa niente sole che ti picchia sulla testa.
La leggenda del Lago Nambino
Entrando nel Rifugio Lago Nambino, oltre a mangiare benissimo, abbiamo scoperto che c’è una leggenda legata al Lago riportata sulle pareti interne della struttura. La storia narra che nel lago abitava un drago che mangiava le pecore, le capre e spaventava gli abitanti del villaggio, che si riunirono per decidere come eliminarlo.
