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Ebbene sì, siamo tornati all’Oasi Zegna, questa volta per un trekking più battuto rispetto al Sentiero dei Faggi, stiamo parlando dell’escursione verso la Cima dell’Asnas. Come sempre qui sotto lasciamo alcune info e consigli utili basati sulla nostra esperienza per chi volesse percorrere questo sentiero.

Località di partenza dell'itinerario Partenza: Casa del Pescatore (Biella) 
– 1200m
Località di arrivoArrivo: Cima Asnas
– 2022 m
Tempo di percorrenza dell'itinerarioDurata totale: 5 h
Ascesa totale del sentieroAscesa: 900 m
Distanza totale del sentieroDistanza totale: 13 km


Il Percorso

Se avete già fatto trekking all’Oasi Zegna avrete presente il parcheggio del Bocchetto Sessera, quello davanti alla Locanda Bocchetto Sessera; ok, per intenderci, quel piazzale in cui con qualsiasi condizione atmosferica è presente il banchetto dei salumi e formaggi con il mitico margaro che aspetta solo di presentarti la mercanzia quando torni a pancia vuota dalle escursioni. Noi siamo già cascati più di una volta (fai anche più di cinque) nella sua trappola, ma non questa volta! Sembrerà strano, ma oggi proseguiamo in macchina sulla strada sterrata fino alla Casa del Pescatore. Non c’è nessun divieto, si può passare senza problemi, tenete solo a mente che è uno sterrato e ci sono un po’ di pietre, ma è un tragitto molto breve, di circa 5 minuti. Una volta arrivati davanti alla Casa del Pescatore parcheggiamo a bordo strada e ci prepariamo finalmente per salire! 

Inizia qui il giro dell’Asnas e notiamo da subito più cartelli che indicano il nostro sentiero in direzioni diverse, come tutti gli anelli. Che tu vada a destra o a sinistra percorrerai lo stesso identico giro, solo in un senso diverso. Noi abbiamo optato per il senso antiorario e siamo stati parecchio felici di averlo fatto, ma sono gusti. Inizialmente la salita è abbastanza regolare e da strada bianca, pian piano, ci ritroviamo su un pratone con qualche albero qua e là e senza un vero e proprio sentiero da seguire, ma noi sappiamo che dobbiamo salire quindi salita sia! Arrivati sulla sommità della collina erbosa riprendiamo, questa volta sul sentiero segnato, e proseguiamo in una salita sempre più ripida.
Ogni tanto fermatevi e giratevi a guardare lo spettacolo che avete alle spalle, salendo si scorge un panorama sempre più completo e la vista arriva a perdersi dalla Valsesia alla nostra Valle Cervo arrivando addirittura a vedere il Monte Rosa.
Dopo tutta questa salita ci godiamo un po’ di falsopiano, camminiamo su una cresta larga e tranquilla nonostante ci sia l’ultima neve che si scioglie sotto i piedi (siamo venuti qui in primavera). In pochi passi la meta che sembrava lontana si è come materializzata davanti ai nostri occhi e abbiamo ufficialmente raggiunto la Cima dell’Asnas. Il panorama è davvero splendido, quasi quanto la sensazione di felicità che ci riempie i polmoni e ci dà la carica per tornare giù. 

Se per l’andata ci siamo arrangiati e abbiamo sempre bene o male trovato il sentiero senza problemi, per il ritorno ci siamo un attimo dovuti studiare la discesa perché il sentiero sembrava segnato ma solo a tratti. Essendoci neve mezza sciolta sulla cima abbiamo deciso di scendere dalla cresta larga e poco pendente fino a ritrovare il fondo terroso, per poi affrontare il fianco della montagna più ripido con un po’ di grip in più sotto ai piedi. Il zig-zag che vedrete dalla mappa è dovuto al fatto che non c’è un vero e proprio percorso segnato, noi siamo andati un po’ ad intuito ma voi potete seguire la nostra traccia. Dopo una trentina di minuti di cammino vediamo questa bellissima baita incastonata nella roccia. Da qui diciamo felicemente addio alla discesa e proseguiamo in piano fino al punto di partenza.  

Stagionalità

Noi siamo saliti qui in primavera e, al primo tentativo, abbiamo trovato una transenna con divieto di transito dal Bocchetto Sessera verso la Casa del Pescatore (ovvero, il nostro punto di partenza) perché il sentiero era gelato e coperto di ghiaccio. Se arrivate da lontano magari tenete in considerazione questo aspetto per evitare di dover parcheggiare molto più indietro rispetto al reale punto di partenza aggiungendo km. al percorso.
Sempre per via della stagione abbiamo trovato un po’ di neve sciolta e scivolosa sulla cima, non ci ha dato problemi in quanto la cresta è molto larga e non particolarmente pendente, ma il fianco della montagna è decisamente ripido, quindi consiglierei di affrontare questo tratto quando è libero dalla neve, ovvero verso la fine della Primavera e durante l’Estate.

Acqua

Nessuna fonte d’acqua a parte il torrentello che ogni tanto affianca il percorso di ritorno. Il nostro cane ci ha bevuto, ma noi umani non ci siamo arrischiati. Trattandosi di un percorso da mezza giornata a noi è bastata una borraccia da un litro.

Calzature

Questa volta consigliamo scarpe da trekking alte. Le suggeriamo alte per via della discesa molto ripida e per la neve nel caso decideste di andare in primavera. Se percorrete il sentiero in estate invece non ci sono controindicazioni per una bella scarpa da trekking bassa e traspirante.  

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