Oggi vi vogliamo parlare di uno dei posti che più ci è rimasto nel cuore durante il nostro ultimo viaggio in Trentino: la Val di Rabbi. Avendo già sentito molto parlare di quanto fossero belle le cascate del Saent, ci siamo incuriositi e sono subito salite in cima alla nostra to do list. Non avevamo un programma ben stabilito, abbiamo deciso di proseguire nel percorso (che potrebbe non finire mai) in base al nostro stato fisico, al meteo e alle ore di luce. Non credevamo che dal Rifugio Dorigoni saremmo arrivati fino ai Laghi Sternai, e forse proprio la sorpresa di vedere uno spettacolo tanto bello quanto inaspettato ci ha lasciato un ricordo davvero intenso.
Per chi invece ama programmare o vuole semplicemente informarsi per una bella escursione in Val di Rabbi ecco cosa abbiamo raccolto dalla nostra esperienza.
24 Km
distanza totale
1500 m
dislivello positivo
7 ore
tempo totale
Segui il percorso
Consulta la mappa comodamente su Google Maps.
Il percorso
Ci troviamo in una zona turistica molto frequentata soprattutto durante la stagione estiva, quindi arrivare al parcheggio di Coler in cui lasciare la macchina non è stato complicato, ma se aveste bisogno di indicazioni vi basterà cliccare sul punto contrassegnato come “Partenza” sulla mappa qui sopra e impostare il navigatore con Google Maps. Una volta sistemata la macchina per un costo di 5€ al giorno possiamo iniziare la nostra escursione!
Partiamo con una strada sterrata lungo il torrente, che gradualmente sale ma senza dislivelli importanti. Dopo circa un’ora di cammino si arriva alle Cascate del Saent, che si possono ammirare da molto vicino grazie al ponte che attraversa il corso d’acqua. Appena dopo il ponte si arriva in uno spiazzo pratoso particolarmente adatto per una pausa. Già con questa prima tappa potremmo dirci soddisfatti da quanto è bello il paesaggio, ma noi proseguiamo fino al Rifugio Dorigoni.




Da qui la strada sale decisamente per poi regalarci una vista sulla vallata aperta davvero incredibile. Ci ritroviamo a camminare su un morbido prato con le catene montuose davanti agli occhi. Il tratto piano non dura moltissimo e lascia posto a tornanti in salita che ci portano su fino alla cima del monte; da qui il panorama non è descrivibile a parole, troppo bello.
Dopo la sfiancante salita proseguiamo su fondo terroso tra falsopiano e tratti più impegnativi. Abbiamo il torrente che scende di fianco a noi e un’altra cima davanti. Così, dopo l’ultima parte ripidissima, arriviamo finalmente al rifugio Dorigoni. Da qui si vede tutta la vallata sottostante, ampia e circondata da cime su ogni lato. Siamo nel posto giusto per riprendere le energie e prepararci all’ultima tappa: i Laghi Sternai.
Di Laghi Sternai ce ne sono 3, non sono esattamente vicini l’uno all’altro. Così, per questioni di tempo, ne abbiamo visitati solo due; non volevamo rischiare di tornare a Valle con il buio visto che non eravamo attrezzati per quell’eventualità. Dal Rifugio Dorigoni la strada non è lunghissima e dopo la prima salita ci siamo ritrovati a passeggiare su un piacevolissimo falso piano, nulla di più rilassante dopo 1400 m. di ascesa! Il primo Lago che si raggiunge è il più basso a livello di altitudine; noi abbiamo addirittura avuto la fortuna di vederlo in una giornata senza troppo vento. Vi assicuriamo che le foto non rendono.
Per raggiungere il secondo lago, invece, non abbiamo seguito proprio un sentiero tracciato. Siamo saliti sul fianco del colle vicino per 15 minuti circa e giunti sulla sommità si può vedere il secondo lago, incastonato tra le rocce. La voglia di vedere anche il terzo era davvero tanta, ma siamo stati razionali e abbiamo deciso di tornare per sicurezza.
Il giro che abbiamo fatto non è ad anello, quindi al ritorno abbiamo semplicemente ripercorso la strada dell’andata fino al punto di partenza. È stata un’esperienza bellissima, un’escursione lunga e faticosa che ci ha dato proprio per questo moltissime soddisfazioni oltre a darci la possibilità di vedere con i nostri occhi spettacoli naturali unici.
I nostri consigli
Esposizione
Non ci sono tratti in cresta, ma anzi, spesso ci troviamo nel bel mezzo della vallata, quindi non parliamo di zone esposte che richiedono attrezzatura specifica. Parlando invece di esposizione al sole, se il cielo è senza nuvole, gli unici tratti ombreggiati saranno poco prima delle cascate del Saent e poco dopo andando verso Dos de la Cros. Per il resto non sarà facile trovare l’ombra. Uno dei nostri compagni di viaggio ci ha provato, ma con scarsi risultati.
Rifugio Dorigoni
Il Rifugio Dorigoni è stupendo già solo perché si trova a picco sulla sommità di un’altura che permette di avere una visuale perfetta sulla vallata appena attraversata. Il personale è gentilissimo e oltre ai posti dentro la struttura ci sono tavolini e postazioni anche fuori nel prato. Se volete re-integrare gli zuccheri vi consigliamo vivamente lo strudel di mele!
Difficoltà
Fermandosi alla Cascate del Saent la passeggiata è semplice, adatta anche a famiglie con bambini. Se si prosegue fino al Rifugio Dorigoni serve un po’ di allenamento perché la strada non è breve, ma soprattutto si incontrano in particolare due tratti di tornanti molto ripidi in cui sono concentrati parecchi metri di dislivello. La stessa considerazione vale per chi decide di proseguire ancora verso i Laghi Sternai, aggiungendo anche una valutazione tempistica. Noi, ad esempio, non siamo riusciti a visitare tutti i Laghi per questioni di tempo, ma alcuni trail runners incontrati lungo la strada, avendo un passo decisamente più rapido, sono riusciti a tornare prima del tramonto senza troppi problemi. Si tratta comunque di 1500 m di ascesa totali, meglio valutare prima il proprio grado di preparazione atletica.
Fonti d’acqua
Dopo una mezz’oretta di cammino, poco prima delle Cascate del Saent, incontrerete una zona pic-nic attrezzata con tavolini e una fontana. Ecco, se non siete partiti con la borraccia piena quella sarà la vostra salvezza. La prossima fonte d’acqua dove fare rifornimento sarà il Rifugio Dorigoni, oppure, mal che vada, c’è sempre il Torrente Rabbies che ci accompagna per quasi tutto il percorso. Noi abbiamo preso un po’ d’acqua anche da lì e non ci sono state strane ripercussioni.
Calzature
Noi siamo andati d’estate e abbiamo testato sia le scarpe da trekking basse più leggere di The North Face, che scarponi alti di Salomon. Ci siamo trovati bene con entrambi. Sicuramente suggeriamo scarpe comode vista la lunga distanza da percorrere, che si traduce in suola ben ammortizzata per la discesa a gradoni (mi è sembrata infinita). Sempre per la discesa, personalmente, ho scelto gli scarponi alti, così da proteggermi meglio dalle storte. Per quanto riguarda l’impermeabilità non ci sono tratti di torrente da attraversare, questo significa che si può optare per una scarpa ben traspirante se affrontate quest’escursione in una giornata calda.
Spero di non essermi dilungata troppo, ma si tratta davvero di un’escursione emozionante anche se parecchio faticosa. Vale la pena valutarla se vi trovate in zona e volete fare una bell’escursione in Val di Rabbi che comprenda anche le famose Cascate del Saent. Ricordatevi però di considerare sempre meteo e stato fisico.
Se ci siete già stati e volete aggiungere qualcosa scriveteci in DM su Instagram, saremo felici di leggere le vostre esperienze!

CONTATTACI
Manca qualche info? Contattaci per farcelo sapere.
GUARDATI INTORNO